my tescoma 2 / 2011
ITINERARI DI GUSTO
Un sorso di Paradiso La viticoltura nelle colline di Conegliano-Valdobbiadene è molto antica,
tanto che il lavoro dell’uomo ha scolpito nei secoli i versanti più soleggiati dei colli. Proprio da questi colli e da una delle numerose cantine che ne modellano il paesaggio riparte la nostra visita agli itinerari che l’Italia del vino ci regala: abbiamo incontrato Renzo e Vania Montesel che nella loro cantina coltivano e producono prosecco superiore DOCG
Azienda Agricola Montesel Situata a Colfosco nella zona collinare che si estende da Conegliano a Valdobbiadene, la panoramica che si può godere è notevole, a sud la pianura trevigiana con il fiume Piave che si distende sinuoso; a nord protetta dalle catene montuose delle prealpi, zona ricca di storia, con i suoi castelli e borghi medioevali a due passi da città uniche al mondo come Treviso e Venezia. È qui che Renzo Montesel coltiva e produce, insieme alla moglie Vania, spumanti a denominazione di origine controllata e garantita prosecco superiore. Il Prosecco è uno dei vini più conosciuti e più bevuti: ci racconti in breve le sue origini. Con la fondazione a Conegliano della “Scuola di Viticol- tura ed Enologia” nel 1876 e della “Stazione Sperimentale per la Viticoltura”, gli studi su questo vitigno si sono molto sviluppati ed il Prosecco si è diffuso in tutta l’area collinare che da Conegliano si estende verso ponente sino a Val- dobbiadene, per raggiungere con le sue ultime propaggi- ni il fiume Piave. L’origine del vitigno è misteriosa: per alcuni era già cono- sciuto ai tempi dell’impero romano con il nome Pucino, da cui si otteneva un vino particolarmente apprezzato dall’im- peratrice Livia Augusta. Questo vitigno è composto da vari biotipi, fra i quali trovia- mo il Prosecco Balbi, caratterizzato da un grappolo spar- golo che conferisce caratteristiche peculiari ai suoi acini. È questo il biotipo utilizzato da noi per produrre i vini base spumante di prosecco in purezza. La zona della Valdobbiadene ha visto nascere la prima “Strada del Vino” in Italia e la prima scuola enologica ita- liana: come si posiziona oggi il Prosecco di Valdobbiade- ne sul mercato nazionale? Negli anni, grazie al lavoro altamente professionale delle aziende spumantistiche della zona Conegliano-Valdobbia- dene, Prosecco superiore si è posizionato tra le donomi- nazioni al vertice della classifica italiana dei vini di qualità. Il prosecco della vostra Azienda è stato scelto da Barack Obama per la sua festa di insediamento alla Casa Bianca nel 2009: sicuramente una grande soddisfazione e l’occa- sione per dare visibilità al prodotto, questo riconoscimento ha dato uno slancio alle esportazioni? Certamente ha contribuito a far conoscere maggiormente il nostro spumante e la denominazione fuori dall’Italia.
La vostra è un’azienda agricola a conduzione familiare: come vedete i processi di industrializzazione della produ- zione vinicola, e le cantine che si sono lanciate nella colti- vazione biologica e biodinamica? Sono le due contrapposizioni produttive che rispecchiano la nostra società attuale. Qui in vigna non utilizziamo er- bicidi, tutte le lavorazioni avvengono meccanicamente e le tecniche agronomiche variano in relazione al prodotto finale che vogliamo ottenere. In che modo? Per i vini bianchi base spumante, l’uva viene raccolta ma- nualmente, posta in cassette e trasportata in cantina dove viene pressata in modo soffice. Il mosto ottenuto viene re- frigerato, decantato ed avviato alla fermentazione con- trollata. Il vino viene poi pulito e stoccato fino al momento della spumantizzazione col metodo italiano, che consiste nell’effettuare la presa di spuma in autoclave tramite rifer- mentazione del vino base. Questa operazione viene effet- tuata durante tutto il periodo dell’anno in modo da avere sempre vini freschi, floreali e fruttati. Quando si produce vino rosso l’uva viene raccolta a mano in cassette, pigiata, diraspata e messa a fermentare in ap- positi tini. Il vino viene mantenuto in serbatoi d’acciaio per poi passare su piccoli contenitori di legno per la maturazio- ne; l’affinamento finale avviene in bottiglia. Quale vino abbinerete al cenone di Natale sulla vostra tavola? Per il cenone di Natale sceglieremo di abbinare al pesce lo spumante brut che si sposa bene anche con i primi piatti; mentre con i crostacei è ottimo anche lo spumante extra- dry. Il panettone o il pandoro si sposano perfettamente con un millesimato dry.
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