my tescoma 1 / 2010
I PROFESSIONISTI DEL GUSTO
L’arte del tè è antichissima: da che periodo se ne hanno testimonianze? “Per trovare il primo riferimento testuale certo sul consu- mo del tè come bevanda dobbiamo aspettare il III secolo d.C. Nelle cronache cinesi del regno di Wu troviamo il tè servito ad un banchetto al posto del vino di riso. Quello di Wu è anche uno dei primi regni dove il Buddhi- smo si diffonde nella Cina meridionale. Questo incontro tra il Buddhismo (indiano), che propone- va l’astensione dal consumo di alcolici, ed il tè (cinese) sarà fondamentale per la diffusione del consumo della bevanda. I monaci buddhisti vagavano in tutto il paese per diffon- dere la loro religione e con loro portavano sempre il tè, che li aiutava a restare svegli durante la meditazione. Ma la vera svolta nella storia del tè si colloca nell’ottavo secolo con la composizione del “Chajing”, il primo trattato sul tè della storia dell’umanità scritto da Lu Yu. Nel trattato vengono esaminati tutti gli aspetti della be- vanda: l’origine, lacoltivazione, la raccolta, la lavorazione, la degustazione, gli strumenti per la preparazione. Con Lu Yu il consumo del tè si radica in tutto il paese e tra i membri dell’élite. Tuttavia il modo di bere il tè all’epoca era molto diverso da quello di oggi e nei secoli ha subi- to diverse trasformazioni. Oggi con “Arte cinese del tè” si fa riferimento al rituale del “gongfucha” in uso presso le migliori sale da tè cinesi e taiwanesi. Questo metodo di preparazione del tè, utilizzato prevalentemente per i tè oolong e pu-erh, prevede l’utilizzo di strumenti di pic- cole dimensioni, di quantitativi di tè consistenti preparati con tempi di infusione brevi e il riutilizzo delle stesse foglie in numerose infusioni successive. In Giappone l’arte del tè intraprende un suo particolarissimo percorso evolutivo che porterà, con Sen Rikyu alla fine del 16° secolo, alla nasci- ta della cerimonia del tè giapponese. Il “chanoyu” è uno degli elementi fondamentali della tradizione giapponese che ha influenzato lo sviluppo di moltissimi altri aspetti della cultura di questo paese”. Per quale motivo si è creata tutta questa filosofia intorno alla preparazione del tè? “In realtà solo il Chanoyu si può definire una “cerimonia” per la preparazione del tè con stretti legami con la filosofia zen. Per quanto riguarda le altre culture è più appropriato parlare di metodi di preparazione del tè in quanto l’obiet- tivo principale è quello di preparare una buona tazza di tè seguendo le tradizioni di un determinato popolo. Abbia- mo così il Gongfucha cinese e taiwanese, la preparazione del tè alla menta marocchino, il rito del “five o’clock tea” inglese solo per citarne alcuni. Ritornando al Chanoyu, per spiegarne l’essenza riporto un passo di Soshitsu Sen, XV Gran Maestro del Tè di Urasenke, una delle più prestigiose scuole che insegnano la cerimo- nia giapponese del tè, fondata nel XVI secolo. “ Chado, la Via del Tè, si basa sul semplice atto di bollire l’acqua, preparare il tè, offrirlo agli altri e berne noi stessi. Servita con un cuore rispettoso e ricevuta con gratitudi- ne, una tazza di tè soddisfa sia la sete fisica che quella spirituale. Il mondo frenetico e le nostre miriadi di dilemmi lasciano esausti il nostro corpo e la nostra mente” . È allora che andiamo alla ricerca di un posto dove trova- re un momento di pace e tranquillità. Questo posto può essere trovato nella disciplina di Chado. I quattro principi di ARMONIA, RISPETTO, PUREZZA e TRANQUILLITÀ codificati circa quattrocento anni fa, sono una guida senza tempo alla pratica di Chado. Incorporarli nella vita di ogni giorno ci aiuta a trovare quel posto di tranquillità che è in ognuno di noi.” La storia del tè...in un sorso!
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L’uso alternativo L’infuso può essere aggiunto a salse e vinaigrette per dare un sapore particolare.
L’infuso può essere utilizzato anche per sfumare durante la cottura al posto di acqua, brodo o vino.
Le foglie possono essere messe in infusione in liquidi diversi dall’acqua, come ad esempio il latte per preparare creme e budini.
Le foglie o l’infuso si possono impiegare nella preparazione di dolci, amalgamandoli alle farine.
L’infuso può essere utile per preparare cocktail alcolici o analcolici.
Le foglie possono anche decorare un piatto.
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