my tescoma 3 / 2013

cucina internazionale

Un po’ di storia Il Thanksgiving Day , il giorno del Ringraziamento, è una delle più sentite ricorrenze americane: la festa, di origine cristiana, si celebra negli Stati Uniti ogni quarto giove- dì di novembre (in Canada ogni secondo lunedì di ottobre). La tradizione vuole che il primo giorno del Ringraziamento risalga al 1621, quando nella città di Plymouth, nel Massachusetts, i Padri Pellegrini si riunirono per ringraziare il Signore per il buon raccolto. I Padri Pellegrini infatti, perseguitati in patria per le loro idee religiose, abbandonarono l’Inghilterra alla volta del Nuovo Mondo a bordo della Mayflower. Giunti al di là dell’oceano, con l’inverno alle porte, trovarono un ambiente selvatico e inospitale, reso ancora meno vivibile dal clima rigido. I semi che avevano impor- tato dall’Inghilterra non diedero i frutti sperati, lasciando la popolazione priva dei prodotti necessari al proprio sostentamento. In molti non sopravvissero all’inverno; fu solo grazie all’intervento dei nativi americani che, nell’anno successivo, la situa- zione cambiò: questi ultimi indicarono nuovi prodotti da coltivare e nuovi animali da allevare - soprattutto granturco e tacchini - che permisero, da lì in avanti, anni di crescente prosperità. Fu così che i Pellegrini celebrarono una festa di ringraziamento a Dio per l’abbondanza di cui poterono godere. Secondo la tradizione, i coloni invita- rono i nativi americani alla festa, essendo loro debitori per l’aiuto ricevuto. La realtà storica è un po’ meno “buonista”: fra i Pellegrini infatti, molti puritani pensavano di essere gli “eletti da Dio” e consideravano gli indiani d’America una razza subumana che occupava quella terra abusivamente. Questo atteggiamento suscitò inevitabil- mente il rancore dei pellerossa: ne seguirono conflitti che durarono per molti anni, con incursioni e massacri da entrambe le parti. La festa Con o senza indiani, fu ritenuto doveroso dedicare una giornata per ringraziare Dio per l’abbondante raccolto e per le cose buone avute nel corso dell’anno. Il menu della festa prevedeva le pietanze, divenute poi tradizionali, che avevano reso l’annata così ricca e fortunata: il tacchino, la zucca e il mais in particolare. Nel corso dei secoli successivi, la tradizione della festa si estese progressivamente dal Massachusetts a tutte le tredici colonie, finché George Washington non la proclamò festa nazionale, “una giornata di pubblico ringraziamento e di preghiera da osser- varsi guardando con cuori colmi di gratitudine ai favori ricevuti da Dio”. Celebrata in date diverse in tutto il Nordamerica, venne ufficializzata in un’unica data da Abramo Lincoln nel 1863, anche con l’intento di infondere un senso di unità fra le colonie del nord e quelle del sud. Da allora, il Ringraziamento è una delle feste più importanti negli Stati Uniti.

L’America non è soltanto una parte del mondo. L’America è uno stato d’animo, una passione. E qualunque europeo può, da un momento all’altro, ammalarsi d’America. (Mario Soldati, America primo amore, 1935)

A tavola Questa festa così sentita dagli americani, è l’occasione per riunire parenti ed amici, per riappacificarsi e mettere da parte rancori e inimicizie, trascorrendo una giornata insieme. È una festa prevalentemente familiare, ma non mancano riunioni e pranzi con gruppi di amici, oppure con ospiti invitati per sdebitarsi di un favore ricevuto. In questo contesto festoso, si ringrazia Dio per ciò che si ha. Il pranzo è elaborato, ricco, e richiede molte ore di preparazione; in genere viene offerto anche ai vicini di casa e alle persone meno fortunate. Il pranzo del Ringraziamento viene preparato e consumato tradizionalmente a casa, non al ristorante: ci si riunisce attorno all’immancabile tacchino ripieno, accompa- gnato da salsa gravy e salsa di mirtilli, puré di patate e torta di zucca. Oltre al tacchi- no, uno degli ingredienti tipici che caratterizzano il pranzo è il grano: focacce di gran- turco accompagnano le pietanze, ma anche pop corn nelle varianti più fantasiose, per esempio caramellati. Condimenti e contorni variano dal nord al sud del Paese in base a ciò che è tradizionalmente coltivato da zona a zona.

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