my tescoma 2/2024
RICORDATEVI CHE CON QUESTA STORIA DEL "SIAMO TROPPO DIVERSI", OGGI NON AVREMMO IL VITELLO TONNATO!
Il vitello tonnato, chiamato anche vitel tonnè, è un classico della cucina piemontese, ma lo si trova ormai in ogni angolo d'Italia ed è uno di quei piatti che solitamente piace sia agli adulti, sia ai bambini. Questo grazie alla sua vellutatis sima salsa al sapore di tonno che si sposa per fettamente con il vitello. Grazie alla freschezza di questa salsa, i sapori si amalgamano perfet tamente e ogni boccone è come il primo, non ci si stufa mai! Si può servire come antipasto o se condo, io per esempio, quando lo preparo (poche volte purtroppo, ma prometto che rimedierò), lo inserisco in dei cucchiai capienti molto sceno grafici creando delle monoporzioni perfette per quando ho numerosi ospiti. Da piccolo invece, mi sono abituato ad apprezzarlo come secondo, anche se in famiglia non lo cucinavamo mai home-made. Lo compravamo sempre in una ga stronomia del paese e devo dire che comunque non ne siamo mai usciti delusi. Ora invece, sic come la mia passione per la cucina negli ultimi anni è divampata e vivo da solo, non appena ho un attimo di tempo, adoro cimentarmi nella pre parazione di piatti home-made, anche complessi e anche se richiedono molto tempo. Quella del vitello tonnato è una ricetta abbastanza semplice in realtà, basta seguire qualche piccolo accorgi mento. Non vi preoccupate, continuate a leggere e ve la spiegherò nei minimi dettagli!
I GRANDI CLASSICI
VITELLO TONNATO origini del
Ma come è saltato in mente a qualcuno di abbinare il vitello con una salsa tonnata? Carne e pesce nello stesso piatto con due consistenze diverse... Beh, per fortuna è successo e forse sappiamo anche come. La Lombardia, il Veneto e l'Emilia rivendicano la paternità di questo piatto, ma l'origine più probabile indica il Piemonte, in particolare Cuneo. Proprio a partire da qui, nella seconda metà del Settecento, si iniziano a diffondere le prime versioni, ma originariamente il tonno non era presente fra gli ingredienti, infatti si chiamava "tonnato" probabilmente perché "cotto alla maniera del tonno". Insomma per un bel po' di tempo il vitello aveva solo le sembianze del tonno e non il sapore, fu solo nella seconda metà del XIX secolo che si diffuse la versione col tonno. Dubini pubblica ne "La cucina degli stomachi deboli" (1862) tre varianti del vitello tonnato, di cui una prevede l'uso di tonno e acciughe. La ricetta col tonno si consolidò poi nel 1891 grazie a Pellegrino Artusi che ne scrisse ne "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene". Ma rimane un'ultima domanda: cosa ci faceva il pesce in Piemonte? Merito degli acciugai piemontesi, che erano soliti contrabbandare il pesce che ottenevano quando andavano a comprare il sale, nascondendolo in fondo ai grossi e pesanti contenitori.
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Un ingrediente molto importante del vitello ton nato sono i capperi. Se vuoi conservarli al me glio sott'olio o sott'aceto, questo prodotto fa al caso tuo: anche quando il barattolo non è più pieno il pressello ti aiuta a tenere gli alimenti ben immersi nella salamoia, così non si ossidano.
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