my tescoma 2/2023
... prestati!
COME VORREI AVERE ANCORA QUALCHE ZIA O NON NA CHE MI RACCONTI I RICORDI DELLE SUE ESTATI... QUESTA VOLTA INVECE LI HO PRESI IN PRESTITO: ARRIVANO SEM PRE DA UNA CUCINA, MA NON DI FA MIGLIA, ANCHE SE SI PUÒ DIRE CHE LA SIGNORA CARMEN ABBIA FATTO PAR TE, IN QUALCHE MODO, DELLA MIA VITA FIN DA QUANDO ERO BAMBINA. NELLE SUE PAROLE RITROVO ANED DOTI CHE HANNO ACCOMUNATO GE NERAZIONI SPENSIERATE DI BAMBINI CHE SI ARRAMPICAVANO SUGLI ALBERI. Classe 1938, ma di quelle che in 40 anni sembrano non essere cambiate di una virgola, da sempre la stes sa acconciatura raffinata, i capelli vaporosi raccolti in uno chignon, l’immancabile rossetto, il filo di perle: la signora Carmen ha accolto mia madre e me nel suo negozio fin da che ho memoria, tra profumi, accessori e prodotti per il trucco. Per la mamma, parlare della signora Carmen equivale a evocare l’immagine di lei impeccabile, seduta alla cassa a consigliare prodotti di bellezza. Per papà, era una cliente a cui a sua volta sug gerire soluzioni in tema di case, terreni, frazionamen ti... Per me, ai tempi dell’università, è stata la persona da cui ho imparato ad impacchettare i regali di Natale in maniera scenografica: sotto le feste, negli anni in cui studiavo, andavo da lei in negozio a confezionare pro fumi e piccola pelletteria, e più che un lavoro stagiona le era un divertimento, perché i nastri e le decorazioni con cui sbizzarrirsi erano davvero fantastici (guai a piegare male la carta sugli angoli, quella pignoleria è diventata anche la mia). Per me e la mia famiglia la signora Carmen è tutto questo, ma per Michela, la nostra collega più giovane, è semplicemente la nonna e la ringrazio per avermela “prestata”, chiedendole di rievocare le estati della sua infanzia, attraverso note di testo in whatsapp. Ed ecco che in un bizzarro contra sto fra i ricordi d’altri tempi e la tecnologia attraverso la quale mi sono stati recapitati, ritrovo la sua voce sottile che narra di come lei e i suoi cinque fratelli, da bambini, aspettassero la stagione estiva per raccoglie re le ciliegie. Abitavano in via Cerese – che probabil-
CHIARA Mi trovo più a mio agio in scuderia che in qualunque altro posto, ma il poco tempo che passo a casa, spesso lo trascorro ai fornelli o a rubare qualcosa dal frigorifero o dalla dispensa, da sola o in compagnia, da sempre. E quanta vita va in scena in una cucina? Quelle quattro pareti fra le quali passiamo tanto tempo – a cucinare per chi amiamo, a chiacchierare fra un impasto che lievita e un soffritto che sfrigola – ascoltano tanti discorsi, vedono tanti sorrisi di generazioni che si incontrano… e a volte si scontrano, ma alla fine si riuniscono sempre intorno a un tavolo. Fra il nostalgico e lo spensierato, ecco i miei rac
conti dalla cucina: dalla mia, da quelle di amici o ripescate dai ricordi d’infanzia. In ognuna hanno preso vita tanti piatti in un intreccio di ricordi ed emozioni: gli ingre
dienti essenziali per quella che è la mia
idea di “ricetta della felicità”.
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