my tescoma 2/2022

ma più che altro a me servivano come punti di riferimento per delimitare “l’arena” quando fingevo di essere un cavallo, o meglio, di essere me in sella ad un cavallo, e mi allenavo per le riprese di dressage delle Olimpiadi alle quali avrei sicuramente preso parte di lì a qualche anno. D’estate si raccoglievano le noci con il mallo ancora verde per fare il nocino, rigorosamente a San Giovanni fra il 23 e il 24 giugno, e bisognava mettere i guanti per tagliare i frutti perché altrimenti le mani sarebbero rimaste colorate di giallo. Ma quello non era compito mio. Se non ero fra i noci ero sempre nell’orto, ma sugli amareni: avrei preferito che fossero ciliegi, non ho mai saputo dare un senso a quei frutti così invitanti alla vista ma così aciduli al palato, e l’unica ragione per

cui amavo gli amareni era che mi ci potevo arrampicare, erano tre, di difficoltà diversa. Sul fico invece non mi era permesso salire, perché “il fico è traditore”, mi ricordo benis simo questa frase che mi veniva ripetuta spesso, ad implicare che quei rami in apparen za robusti si sarebbero potuti spezzare improvvisamente come nella peggiore rivisita zione del film “Incompreso” (ma che film traumatizzanti guardavo da piccola???) e allora per cogliere i fichi (che adoro, potrei farne indigestione e probabilmente

RACCONTI IN CUCINA

è anche successo) non mi ci dovevo arrampi care, ma dovevo usare il catafìc , un aggeggio realizzato artigianalmente fissando ad un lungo bastone una lattina di caffè con il bordo tagliato a zig zag, in modo che fungesse da coltello se ghettato: scomodo, arrugginito, ma era l’unico modo per arrivare prima dei merli ad accaparrar si i frutti migliori, quelli più in alto. Comunque quello che ho imparato durante l’in fanzia è che gli alberi, che tu ci stessi sopra, sot to o in mezzo, erano davvero generosi, sarà per questo che ogni volta che vedo tagliarne uno mi si spezza il cuore. Se non ero sotto Il Pino, o fra i noci, o sugli amareni, uno dei miei momenti preferiti era la merenda. A quell’epoca – e fino a non molto tempo fa in effetti – non apprez zavo abbastanza le merende genuine, quelle di una volta: erano gli anni 80, l’età dell’oro delle merendine con i gadget nelle confezioni, della nutella e dei succhi con i tappi a corona da colle zionare. Non ero un’aliena, di merendine ne ho mangiate eccome, ma con mia grande delusio ne, le bibite gassate e la nutella non entravano in casa nostra... e quanto mi arrabbiavo quando papà mi diceva che era molto più buona la crema di nocciole fatta in casa (che è un po’ come dire a una ragazzina di indossare il maglione informe sferruzzato dalla zia: adesso sarebbe super tren dy, ma all’epoca era una cosa da sfigati).

fogli per ricettario di famiglia linea Delícia - art. 631692 Prezzo consigliato: set 50 pz. € 4,90

• 25 noci verdi con mallo tenero • 1 l di alcool 96% per uso alimentare • 3 chiodi di garofano • la scorza di 1 limone bio logico • 2 stecche di cannella • 500 ml di acqua • 500 g di zucchero semolato Per la preparazione del nocino, serve un contenitore in vetro con apertura larga e senza guarnizione. Lavare bene le noci sotto acqua corrente e tamponarle con della carta da cucina. Indossando dei guanti usa e getta, tagliare le noci a spicchi e trasferirle nel barattolo; versarvi l’alcool e unire la scorza di limone, la stecca di cannella, i chiodi di garofano, mescolare e chiudere ermeticamente. Lasciar macerare gli ingre dienti nell’alcool per almeno 40 giorni tenendo il barattolo in un luogo al sole e agitandolo una volta al giorno. Trascorso il tempo di macerazione, durante il quale l’alcool diventerà molto scuro, preparare lo sciroppo mettendo in una casseruola l’acqua e scio gliendovi lo zucchero a fiamma bassa, mescolando. Una volta giunto a bollore, spegnere la fiamma e lasciar raffreddare com pletamente lo sciroppo. Servendosi di un colino a maglia molto nocino la raccolta delle noci: un gioco da bambini per il fine pasto dei grandi LA RICETTA ingredienti per 1 litro di alcool

fine, filtrare il composto di alcool, noci e spezie e unirvi lo sciroppo, mesco lando delicatamente. Im bottigliare il liquore e con servare in un luogo fresco e al buio, per circa 4 mesi, prima di consumarlo. Il nocino, pronto a Natale, si conserva fino a un anno. bottiglia con tappo meccanico linea Tescoma Della Casa art. 895184 capacità: 1,0 l Prezzo consigliato: € 4,90

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Accanto alle merendine industriali però, non mancavano ovviamente quelle sane, preparate in casa, alcune delle quali si potrebbero definire le antesignane del km 0 perché le materie prime venivano proprio dall’orto. Tutti quegli alberi da frutta regalavano confetture da spalmare sul

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