my tescoma 1/2024

Che decidiate di lasciare l’auto ed incamminarvi lungo i sentieri, di dedicarvi ad un’escursione in bicicletta o a cavallo, quello che vi aspetta è un’esperienza immersiva nella natura. Ma sarebbe riduttivo fermarsi ad ammirare unicamente i paesaggi, il Trentino Alto-Adige sa regala re anche delle vere e proprie esperienze di gusto, grazie alla sua cucina semplice e saporita, ai vini, anch’essi senza troppi fronzoli ma sempre piacevoli e immancabi li come accompagnamento nei momenti di convivialità. Quando si parla di Trentino Alto-Adige serve fare anzi tutto una distinzione del territorio, quello a sud, che fa capo alla provincia di Trento e che corrisponde al Tren tino e la zona a nord, legata a Bolzano e corrispondente

all’Alto Adige. In entrambe le zone si trovano una moltitudi ne di paesaggi, suoli e clima che differiscono enormemente l’uno dall’altro. Per il Trentino basta ad esempio pensare alla particolare morfologia alpina del territorio dove i vigneti si snodano dalla sponda mite del Lago di Garda, passando dalle vallate fino ad arrivare ai ripidi pendii delle aree dolomitiche. Qui la superficie vitata ammon ta a circa 10 mila ettari con una ventina di vitigni radicati tra i 300 ed i 600 metri di altitudi

STRUDEL DI MELE LA RICETTA per la pasta: • 250 g di farina 00 • 1 uovo • 50 g di zucchero • 50 ml di latte intero • 30 ml di olio di semi di girasole • 30 g di burro a temperatura ambiente • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia • 1 cucchiaino di lievito per dolci. per il ripieno: • 5 mele renette • 80 g di zucchero • 80 g di uvetta • 1 cucchiaino di cannella • 60 g di gherigli di noce • 1 limone non trattato • 60 g di pangrattato • 40 g di burro per completare: • 20 g di burro Preparare l’impasto mescolando in una ciotola la farina, lo zucchero, il sale, la vaniglia ed il lievito. Formare una fontana e al centro aggiungere le uova, il latte, l’olio ed il burro morbido. Lavorare l’im pasto fino ad ottenere un panetto, avvolgerlo nella pellicola e lasciare riposare in frigorifero per un’ora. Nel frattempo preparare il ripieno: sbucciare le mele e tagliarle a cubetti. Bagnare le mele con il succo e la scorza di limone, aggiungere lo zucchero, la can nella, le noci e l’uvetta precedentemente ammollata in acqua calda e poi strizzata. Mescolare e lasciare riposare per 30 minuti così da far insaporire tra loro gli ingredienti. Sciogliere il burro in padella, aggiun gere il pangrattato così da insaporirlo e farlo roso lare fino a doratura. Preriscaldare il forno a 190 °C. Togliere l’impasto dal frigorifero e stenderlo in una sfoglia spessa 1 mm, arrotolare la pasta su un matte rello e trasferirla su un canovaccio. Cospargere con 2/3 del pangrattato il centro della pasta per il senso della lunghezza, aggiungere il ripieno con le mele, poi cospargere con altro pangrattato. Con l’aiuto del canovaccio chiudere lo strudel conferendo la tipica forma. Sistemare lo strudel su una leccarda rivestita con carta da forno e spennellare la superficie con 20 grammi di burro fuso. Cuocere lo strudel in forno statico per 45 minuti, togliere dal forno quando la su perficie risulterà leggermente dorata. Attendere che lo strudel si sia raffreddato prima di servirlo.

ne. Tra i vari fattori che influenzano la qualità del vino, quelli che maggiormente apporta una nota di unicità è il clima, le forti escursioni termiche che si registrano in questa regione sono responsabili del “temperamento olfattivo” delle uve che, nel periodo che precede la ven demmia si arricchiscono di aromi meravigliosi. Alcuni vini possono raccontare la storia del Trentino meglio di altri, perché la loro origine in queste terre si perde in antichi racconti. È ad esempio il caso della Nosiola, da cui si ricava anche il prezioso Vin Santo, o del Marzemino della Vallagarina, tanto lodato anche da Mozart e capace di regalare sensazioni differenti a seconda della zona in cui viene coltivato. Il vitigno più diffuso è la Schiava, altri vitigni significativi per la regione sono il Teroldego della Piana Rotaliana, considerato il principe dei vini trentini, ed il Müller Thurgau. Quest’ultimo non è un vino autoctono del

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