my tescoma 1/2022
Un metodo che non teme confronti
Le terre della Franciacorta hanno tut- te le peculiarità per produrre vini di alto spessore e nel metodo è possibile trovare la meticolosa ricerca, la cura e l’attenzione che viene riservata alle grandi opere. Ciò che contraddistingue principal- mente le bollicine della Franciacorta dalla maggior parte dei vini spumanti in commercio è la seconda fermen- tazione che avviene in bottiglia, un metodo lento e che richiede pazienza. Il risultato è un vino fragrante, con profumi eleganti, una bollicina fine e persistente ed una struttura tale da rendere il Franciacorta ideale anche abbinato a tutto pasto. Il consiglio: non riservate il Franciacorta solo per l’aperitivo, vi perdereste il piacere di pasteggiare con un grande vino, che nelle sue tante sfumature non teme abbinamenti.
famoso “perlage”, ovvero quelle in- cantevoli bollicine che rendono unica questa tipologia di vini. Solitamente più l’affinamento è prolungato e più il Franciacorta ha una qualità superiore, la bollicina diventa fine e per nulla aggressiva sul palato. Curiosità: in media la pressione che si svi- luppa durante la presa di spuma in bottiglia arriva a 6 atmosfere, circa il doppio rispetto Se avrete più volte sentito parlare dei primi tre vitigni, probabilmente è in- vece la prima volta che sentite l’Er- bamat: un vitigno autoctono, già pre- sente sul territorio nel 1564 per poi essere abbandonato in epoca recente per dare spazio ai più vocati e pre- giati Chardonnay, Pinot nero e Pinot bianco. L’Erbamat da qualche anno è stato riscoperto e reimpiantato da alcuni (pochi) produttori che hanno visto nell’Erbamat una soluzione ai Come ogni vino anche il Franciacorta ha un proprio disciplinare di produ- zione, all’interno del quale sono con- tenuti tutti i parametri da osservare per produrre e commercializzare il vino. Tra questi parametri ci sono le uve da poter utilizzare e che per il Franciacorta sono: Chardonnay, Pinot nero, Pinot bianco, Erbamat.
cambiamenti climatici che anno dopo anno apportano un innalzamento delle temperature e a cascata provocano un anticipo della vendemmia e un mag- giore rischio di perdita di acidità nelle uve. Il valore dell’Erbamat è proprio la sua capacità di apportare acidità e finezza all’uvaggio, caratteristiche in-
dispensabili per la buona riuscita del Franciacorta. Oggi l’utilizzo dell’Er- bamat è consentito da disciplinare per un mas- simo del 10% all’interno della base del vino.
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L’affinamento sui lieviti è il tempo in cui il vino, dopo aver svolto una prima fermentazione alcolica in au- toclave, viene imbottigliato con l’ag- giunta di lieviti e zucchero, attraverso la fase chiamata tiraggio. All’interno del vino i lieviti scatenano una rea- zione che va a trasformare gli zucche- ri in una piccolissima parte di alcol e anidride carbonica. Questo crea il Il lento affinamento sui lieviti
a quella presente nei pneumatici dell’auto.
I tempi (minimi) di affinamento sui lieviti differenzia anche la tipologia di prodotto: - Franciacorta: 18 mesi - Franciacorta Satèn: 24 mesi - Franciacorta Rosé: 24 mesi - Franciacorta millesimato: 30 mesi - Franciacorta riserva: 60 mesi
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