myTescoma 1- 2016

Bridget chi? Risolto, almeno virtualmente, il pro- blema di sughi, salumi e cibo in sca- tola, veniamo alla questione “pane”. A casa mia è raro trovarne, ma dai miei genitori invece arriva ogni giorno e, salvo rari casi, se ne avanza moltissi- mo. Vivendo in una cascina, un tempo c’erano polli e conigli e niente andava sprecato, ora però gli animali non ci sono più e il pane rimasto viene grat- tugiato, oppure quando è ben secco lo porto al maneggio, dove i cavalli sono molto felici di avere qualche snack di- verso da fieno e mangime. Un’idea che mi è stata inculcata fin da piccola è che qualunque altra cosa, se proprio non si riesce a svuotare il piatto, la si possa avanzare, ma il pane, quello

re in locali da nouvelle cuisine in cui sono sicura di vuotare il piatto - mi capita praticamente sempre di avan- zare parte di quello che ho ordinato, fosse anche solo una portata. Per non parlare del fatto che spesso rinuncio ad un bicchiere di vino proprio perché sarebbe “solo un bicchiere”... e il resto della bottiglia? So che è un’abitudine consolidata, soprattutto in America, chiedere all’uscita dal ristorante la doggy bag , la confezione con gli avanzi del pasto, ma in Italia penso mi sia ca- pitato solo una o due volte di trovarmi in ristoranti che offrissero quel servi- zio. E comunque fa sempre una brutta impressione andarsene con quel car- toccio di stagnola o con le vaschette di alluminio ricoperte con la pellicola trasparente. La chiedo? Non la chie- do? Dico che è per il cane o dico che il piatto era talmente buono che me lo voglio gustare anche domani? Insom- ma, se vado a mangiare le sarde sotto sale con la polenta, chiedere gli avanzi a fine pasto non è un problema solo mio: pare che da un sondaggio, solo un italiano su cinque la trovi una pratica del tutto natura- le, mentre uno su quattro lo riterreb- be un gesto da cafoni o da poveracci, qualcosa di cui vergognarsi insomma. Ma... e la crisi? In fondo, tutto quello che è stato ordinato è stato anche pa- gato, che si tratti di cibo o di una bot- tiglia di buon vino non del tutto con- sumata. Eppure in America nessuno si vergogna a chiedere di portarsi a casa il cibo avanzato: da Rihanna a Michel- le Obama che, anche da noi, ha stupi- to tutti quando si è fatta fotografare mentre usciva da un ristorante roma- no munita di doggy bag con lasagne, carbonara e amatriciana. Improbabile che temesse di svegliarsi affamata nel cuore della notte, immagino che abbia usato quel gesto come propaganda anti-spreco. Anche da noi comunque c’è chi si sta impegnando per promuovere questo Quel che ordini al ristorante, lo paghi... e allora perché non portarti via gli avanzi? mi sembra un po’ improba- bile che gli avanzi se li mangi il ca- ne! Cerco in internet “ dog- gy bag ” e scopro che la riluttanza a

Pain perdu con mele caramellate Ricetta anti-spreco

PORTATA: dolce DIFFICOLTÀ: facile COSTO: basso TEMPO: 30 minuti

Ho lo stomaco piccolo! Fin da bambina, ho sempre avanzato un po’ di cibo, ma il pane... era vietato buttarlo.

PROCEDIMENTO Lavare le mele, sbucciarle, eliminare il torsolo e tagliarle a spicchi. In una padella sciogliere il burro, quindi ag- giungere lo zucchero e le mele a fet- te. Sfumare con il vino, aggiungere un pizzico di cannella e caramellare le mele cuocendole a fuoco bassissi- mo e mescolando con un cucchiaio di legno. Tenere da parte e preparare il pain perdu: rompere l’uovo in una ciotola e aggiungere il latte, qualche goccia di estratto di vaniglia e lo zuc- chero. Amalgamare bene il composto sbattendolo con una forchetta. In una padella sciogliere una quanti- tà di burro sufficiente a friggere il pane. Intingere le fette di pane nella pastella da entrambi i lati e friggerle nella padella con il burro, rigirandole finché non saranno ben dorate. La- sciarle asciugare su carta assorbente, quindi impiattare ricoprendo le fette di pane con le mele caramellate. INGREDIENTI Per le mele caramellate 250 g di mele 1 pizzico di cannella in polvere 15 g di burro 10 g di zucchero 25 ml di vino dolce 1 pizzico di sale Per il pain perdu 6 fette di pane in cassetta raffermo 1 uovo 25 ml di latte 10 g di zucchero estratto di vaniglia burro q.b.

no. Quale alternati- va allora,

per poter- lo riciclare in maniera creativa? Sfo- gliando i mille libri

di cucina che mi sono comprata e che non ho quasi mai usato, ecco la solu- zione: una ricetta che sembra davvero deliziosa per una colazione diversa, da

domenica mattina... il pain perdu con me- le caramellate . È un piatto di origine fran- cese ed appartiene alla tradizione povera, ma quanto a calorie, vi assi- curo, è ricchissimo!

Ormai sono fuori controllo, un vulca- no di buoni propositi... quindi dalle ri- flessioni sugli sprechi dentro casa, ora passo a quelle sugli sprechi fuori casa. Certo, perché se quando avanzo del cibo lo metto in frigorifero e lo lascio lì per settimane, finché il buonsenso mi suggerisce che non è più il caso di conservarlo, come risolvo il problema quando vado al ristorante? Non sono una mangiona, mi basta poco per sen- tirmi sazia, quindi - a meno di anda- SHAKER PER UOVA CON SEPARATORE ALBUME linea Presto - art. 420713 Prezzo consigliato: € 11,90 per la pastella

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