myTESCOMA 3/2018
Il cinema IN CUCINA CON LE MIE PASSIONI EBBENE SÌ, SONO UN UOMO (...OK, UN RAGAZZO) E MI PIACE CUCINARE. UNO DEI MOTIVI CHE MI HA SPINTO AD AVVICINARMI AL MONDO DELLA CUCINA È SICURAMENTE PERCHÈ MI AIUTA AD ESPRIMERE LA MIA CREATIVITÀ E LE MIE PASSIONI. PROPRIO COSÌ, ATTRAVERSO LA CUCINA, RIESCO A TRASMETTERE UNA PARTE DI ME STESSO!
SIMONE Il mondo della cucina è sempre più diffuso an- che nei maschi... e allora eccomi qui! Con questa rubrica spero di dare una mano a tutti i maschi che vogliono cucinare qualcosa di buono, ma non sanno da dove cominciare. Buona fortuna!
Cibo e cinema sono due fra le mie grandi passioni
e un binomio vincente da sempre. O almeno io la penso così. Diversi, ma simili. Mi piace pensarli entrambi come pietre miliari della comunicazione so- ciale e dello sviluppo delle relazioni: i primi appuntamenti, infatti, sono proprio al cinema o al ristorante! E queste due forme d'arte non sono solo simili, ma spesso si fondono insieme e le si può "gustare" in contemporanea. Quante volte, assistendo alla proiezione di un film, capita di rimanere colpiti da qualche piatto che i protagonisti si trovano a consumare? Grazie ai film, infatti, alcune ricette sono diventate dei veri e propri simboli: come il milkshake in "Pulp Fiction", o i pomodori verdi fritti in "Pomodori verdi fritti alla fermata del tre- no". Non importa il genere: che sia una commedia rosa o un documentario, troviamo quasi sempre riferimenti importanti al cibo, perfino nei film trash! I miei gusti in quanto a generi cinematografici sono assai discutibili. Io adoro letteralmente il trash volontario, soprattutto quando è presente una buona percentuale di scene splatter. Trovo che un buon fim trash sia come una caramella squisita e calorica (appunto, rimando al cibo): lo so che sto sgarrando, che probabilmente a man- giarne troppe farei indigestione, ma caspita, quanto è buona! Oltre al genere sopraccitato, adoro gli horror, i thriller (vi prego, guardate "Shutter Island"). Ok, sto perdendo il filo del discorso. Quello che voglio dire è che il cibo nel cinema non appare mai casualmente, bensì è uno strumento fondamentale da usare per esprimere il contesto sociale - psicologico della vicenda o addirittura per caratterizzare i personaggi. Questo perchè quando mangiamo, è come se fossimo nudi: la nostra cultura e la nostra natura emergono senza controllo. Avete presente la scena di "Bastardi senza gloria" in cui il colonnello nazista mangia lo strudel? Il dolce ampiamente apprezzato soprattutto in Germania dimostra la sua cultura, mentre la voracità e la violenza con la quale il colonnello mangia il dolce, dimostrano la sua natura malvagia. In conclusione, non mi resta che proporvi qualche ricetta e consigliarvi di vedere il film da cui è tratta. Anzi, provate a mangiare quel piatto proprio mentre lo mangiano anche i protagonisti del film!
Sarà come andare ad un cinema 5D, vi immedesimerete totalmente nei profumi e nei sapori che quella scena evoca. Ma attenzione: c'è solo un modo in cui si può affrontare questa esperienza quasi mistica.
alze, mutande, vestaglione di flanella, tavolinetto di fronte al televisore, frittatona di cipolle per la quale andava pazzo, familiare di Peroni gelata, tifo indiavolato ...e rutto libero! C Cit. Fantozzi Rag. Ugo da: "Il secondo tragico Fantozzi"
Lo sapete benissimo:
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