myTESCOMA 1/2021

vevo il problema di COSA CUCINARE PER CENA, ma l'ho subito RISOTTO. A RISOTto CUCINA AL MASCHILE

SIMONE

Il mondo della cucina è sempre più diffuso anche fra gli uomini. E allora eccomi qui! Con questa rubrica spero di dare una mano a tutti i maschi che vogliono cucinare qualcosa di buono, ma non sanno da dove cominciare. Buona fortuna!

Chi mi conosce lo sa, ho una passio- ne smisurata per i risotti. Forse pa- tologica. Sicuramente patologica. Il risotto è stato ciò che mi ha avvici- nato alla cucina, mi ricordo benissi- mo quella giornata di 7 anni fa. 28 dicembre, sono le 11 di mattina. Dopo una serata “complicata” de- cido di alzarmi dal letto (pagherei oro per riuscire ancora a svegliarmi a quell’ora). Fuori dalla finestra c’è una coltre di neve che attutisce tutti i rumori, ma il sole splende comunque e gli uccellini cantano nonostante il freddo. I miei genitori non ci sono, ma mi hanno lasciato le lasagne in freezer e sono solo da scaldare. Io, non ancora maggiorenne e comple- tamente inesperto in cucina, mi dico: “e se non scaldassi le lasagne, ma mi preparassi qualcosa io?”. Chiamo mia madre per comunicarle questa decisione, non sono affatto mammone, ma ho pensato: “se la cucina va a fuoco è giusto avvisar- la in anticipo”. Lei ovviamente mi sconsiglia di inventarmi chef, ma ormai la decisione è presa. Fra gli ingredienti trovo dei funghi surgela- ti e del riso. Penso subito al risotto. Ecco che comincia l’avventura. Cer- co su internet come si fa un risotto e con mia sorpresa scopro che era completamente diverso da come me l’aspettavo. Trovo anche una cipolla e la taglio. Avevo mai tagliato una cipolla? No. E infatti mi taglio anche un pezzo di indice (tranquilli non l’ho messo nel risotto). Soffriggo la cipolla a fuoco mostruosamente alto e la brucio. Tosto il riso e lo brucio. Sfumo con del vino e lo brucio… no questo no, ma solo perché è impossi- bile. Ah ma non ho scaldato il bro- do. Lo aggiungo a freddo tutto in un

colpo insieme ai funghi che avevo precedentemente fatto scongelare... ma che non avevo ancora cotto. Porto a cottura, o meglio, faccio di- ventare una vellutata il riso e final- mente lo metto nel piatto. Risultato: riso spappolato e insapo- re e funghi crudi. In altre parole, un fallimento totale. Perché me lo ricor- do così bene? Perché è stato uno dei fallimenti più importanti della mia vita. Da quel momento ho scoperto la mia passione per la cucina e non ho più smesso di cucinare. Ma il risotto non è il mio piatto preferito solo a causa di questo bel ricordo. Il risotto è una carezza, una cocco- la. È un piatto che faccio quando mi voglio viziare o voglio viziare qualcuno. La preparazione richiede conoscenza, delicatezza e soprattut- to molta attenzione. Un po’ come in una relazione, no? Ecco perché uno dei miei hobby preferiti, sì sono strano, è tornare a casa dal lavoro e cucinare un risotto solo per me men- tre ascolto la radio. In questo caso la persona che vizio sono io stesso. Mi prendo il mio tempo, faccio con calma e curo ogni dettaglio. Mi aiuta ad eliminare lo stress della giornata. Un’altra cosa che adoro fare, anche se può sembrare in netto contrasto con quello appena raccontato, è cu- cinare insieme alle persone che amo. Fidanzata, amici o parenti che siano. Non ho una situazione preferita, cucinare da solo o con altre persone mi porta emozioni diverse, ma bellissi- me allo stesso modo. Certo, se i miei risotti fossero rimasti al livello del mio primo risotto ai funghi… non penso sarebbe altrettanto

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piacevole cucinare per me e per al- tri. La buona notizia per chi vuole cominciare a farli, è che i risotti non sono piatti complicatissimi, hanno solo bisogno delle giuste accortezze e di alcuni trucchi che ora proverò a spiegare! N.B. Alcuni punti sono molto discussi. State tranquilli, non ho la verità in tasca, vi elencherò semplicemente alcune accortezze ed esporrò le mie preferenze. Non sono un fan delle "ricette che vanno fatte assolutamente in questo modo".