my tescoma 4 / 2012

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formemente. In genere, lo Zafferano va aggiunto poco prima di togliere i cibi dal fuoco, perché è termolabile, ovvero perde in parte il suo aroma se rimane per molto tempo a contatto con il calore. Decisamente sbagliata e inutile, la procedura di versare la polvere di Zafferano nell’acqua di cottura, per esempio della pasta: colore e sapore andrebbero persi una volta scolata. Una volta utilizzato, lo Zafferano avanzato va riposto in un recipiente ermetico e conservato in un luogo fresco al riparo dalla luce e dall’umidità; se conservato corret- tamente, si mantiene fino a quattro anni. Lo zafferano fa bene: Salute e benessere Lo Zafferano è una vera miniera di sostanze di vario tipo. I principi attivi che gli donano il suo impareggiabile colore giallo sono la crocetina, la crocina e la picrocro- cina, sostanze che fanno parte della famiglia dei ca- rotenoidi, gli antiossidanti naturali per eccellenza. Essi sono diffusi in vari alimenti vegetali, ma mai in una con- centrazione così elevata come nel caso dello Zaffera- no di qualità: a parità di peso mille volte in più rispetto anche alle carote. Numerose ricerche scientifiche hanno eletto lo Zaf- ferano il Re degli Antiossidanti, ovvero degli elementi indispensabili al corpo umano per proteggersi dall’in- vecchiamento perché combattono l’azione dei radicali liberi, le sostanze tossiche create nel nostro organismo da svariati motivi, come stress, cibo, inquinamento ed errati stili di vita.

Lo Zafferano è una pianta (bulbo-tubero) che viene tra- piantata in primavera e il cui fiore sboccia nei campi ad ottobre. Il fiore ha un colore che varia dal lilla chiaro al viola purpureo e all’interno della sua corolla si trovano 3 fili di colore rosso vivo: da questi si ricava la preziosis- sima spezia. Lo Zafferano è un prodotto totalmente naturale perché coltivato senza ricorrere all’utilizzo di nessun fertilizzan- te, pesticida o sostanza chimica. Anche la lavorazione è completamente artigianale, i fiori vengono, infatti, raccolti a mano uno per uno e sempre manualmente sono staccati i tre stimmi interni alla corolla, subito dopo seccati in un forno o in un braciere al fine di sterilizzarli. Da qui l’origine della sua preziosità, basti pensare che per 1 kg di Zafferano è necessario raccogliere sui campi circa 150.000 fiori e occorrono più o meno 500 ore di lavoro. Da circa 20 fiori si ricavano 60 pistilli che una volta essiccati e lavorati serviranno per preparare un’unica bustina di Zafferano. I maggiori produttori al mondo sono la Persia, l’India, la Spagna, la Grecia, ma si produce anche in alcune zone dell’Italia, in Abruzzo e in Sardegna. Lo Zafferano è una delle spezie più versatili e non tutti sanno che in cucina si può utilizzare nella quotidianità per esaltare il gusto di ogni portata: dall’antipasto fino al dolce, trasforma in oro quel che tocca. Aggiunto ai piatti di tutti i giorni, senza l’apporto di gras- si e quindi con zero calorie, lo Zafferano regala salute, sapore, profumo e non meno importante il colore giallo della felicità, del benessere e del buonumore. Come dosarlo e utilizzarlo senza errori né sprechi Prima di tutto èmeglio preferire la polvere in bustina agli stimmi, perché si scioglie in modo molto più uniforme e veloce, è pratica da dosare e inoltre, grazie alla con- fezione, conserva più a lungo le sue proprietà organo- lettiche. Gli stimmi, al contrario, sono prima di tutto dif- ficilissimi da trovare in vendita e inoltre richiedono una prassi ben precisa e lunga per l’utilizzo in cucina. È consigliabile aggiungere la polvere di Zafferano alle pietanze, stemperandola in poca acqua o brodo caldo, mescolando bene fino a quando non si distribuisce uni-

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