my tescoma 3/2022

UNA passeggiata tra i filari Ormai per noi è diventata una tradizione quasi consolidata: pe riodicamente, troviamo una giornata, o anche solo qualche ora, da passare tutti insieme fuori dall’ufficio. Un po’ di spensiera tezza lontano dagli schermi, per condividere cibo, vino, chiac chiere e i panorami della zona meravigliosa in cui abbiamo la fortuna di vivere. Questa volta non è servito andare lontano: Tescoma si trova immersa nella Franciacorta, una zona collina re in provincia di Brescia, delimitata a nord dal lago d’Iseo e a ovest dal fiume Oglio, e che abbraccia 19 comuni ricchi di vi gneti, castelli, palazzi, abbazie, meraviglie che rendono ognuno dei paesi che ne fanno parte, una piccola gemma. La Francia corta, in origine Franzacurta , deve il suo nome, secondo l’ipo tesi più accreditata, all’esenzione dai dazi di cui beneficiarono i monaci cluniacensi insediatisi nella regione nell’XI secolo per intraprendere importanti opere di bonifica del territorio: da qui il termine “Francae Curtes”. Zona prettamente morenica e di origine molto antica, la Fran ciacorta è, ancora prima delle opere di bonifica di epoca medie vale, il risultato dello scioglimento di un ghiacciaio che circa 10.000 anni fa, ritirandosi, ha dato a questi terreni straordinarie caratteristiche sia chimiche, per la ricchezza in minerali, sia fisiche per la particolarità del terreno. Qui la vite ha trovato una

straordinaria zona vocata, tanto che oggi Franciacorta è sinonimo sia di un vino, sia di un metodo di produzione ormai conosciuto in tutto il mondo. Ad ospitarci e a ricordarci un po’ della storia del nostro stupendo e generoso territorio, in questa giornata è stato un nostro “vicino di casa”: la Cantina Pietraluce della fa miglia Savoldi, nata da poco e già incredibilmente impegnata nel portare avanti il proprio sogno di produrre vini fortemente legati alla terra in cui nascono, e di dare emozione attraverso ogni calice, nel pieno rispetto dell’ambiente circo stante, con metodi di lavorazione efficienti, all’insegna del risparmio energetico e poco invasivi. Un sogno ambizioso, quello di creare in ogni vigna un piccolo ecosistema in cui l’uomo debba entrare il meno possibile.

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