my tescoma 3 / 2019
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icetta per cucinare delle ottime lasagne: chiamare la nonna.
SIMONE Il mondo
della cucina è sempre più diffuso anche fra gli uomini. E allora eccomi qui! Con questa rubrica spero
Sono ormai 6 anni che mi sono appassionato alla cucina e che cerco di mettermi ai fornelli ogni volta che se ne presenta l’occasione. In questi anni ho provato mille milioni di ricette, dalle più semplici alle più difficili, e ottenuto i risultati più disparati. Mi ricordo quando ho provato a cucinare il petto d’anatra glassato: ricetta discretamente complicata. Come è uscita? Diciamo che più che un’anatra sembrava uno pneumatico abbrustolito. Un’altra volta, invece, ho inaspettatamente cucinato degli ottimi paccheri al pomodoro gourmet (ricetta del ristorante con 3 stelle Michelin “Da Vittorio”). Fra questa serie infinita di fallimenti e successi, però, ci sono delle ricette che non mi hanno mai tradito. Perché mi sono state insegnate da persone che non possono sbagliare. Le nonne. L e r i c e t t e d e l l e n o n n e . Ah, che buone. Chissene importa se si tratta di una minestra, loro la sanno fare bene. Sono cresciuto pranzando almeno una volta a settimana con la famiglia al completo a casa della nonna materna. Tutti davamo una piccola mano a preparare il pranzo, ma c’era una figura che svettava imperiosa su tutti, dirigendo i preparativi con una maestria e un polso che Riccardo Muti, spostati. Ovviamente era la nonna. La mia nonna materna generalmente è di una gentilezza fuori dal comune, ma la domenica a pranzo, è una cazzutissima Margaret Thatcher. In linea di massima, ci si poteva aspettare 2 cose da mangiare: arrotolato di vitello con patate al forno o pasta “al salametto”. Ho mangiato quei piatti per quasi tutte le domeniche della mia vita, alternandoli fra una settimana e l’altra. Voi direte: “Eh, ti sarai stufato…”. Beh, NO. Ovviamente non solo la nonna materna aveva i suoi cavalli di battaglia culinari. La mia nonna paterna abitava proprio sotto di me. La donna più buona e mansueta del mondo. Lei non era solita organizzare pranzi in famiglia, ma ogni tanto ci cucinava delle minestre deliziose di verdure rigorosamente colte dal suo orto, oppure arrosti di coniglio del “suo parente che c’ha gli animali”. L’avessi visto una sola volta quel parente… C’era un problema però. Lei non cucinava grandi pasti per tutta la famiglia, peggio. Lei mi viziava in maniera subdola, o per meglio dire, mi ingozzava. Almeno una volta al giorno mi preparava la mela con zucchero e limone e spesso mi portava fette di crostata fatta in casa e ovviamente il rifiuto non era un’opzione percorribile, anche se ero già sazio. Forse è per quello che ora sono allergico alla mela. Lo so, sono stato fortunato ad avere delle nonne così. Per questo voglio condividere con voi un po’ della mia fortuna scrivendovi le ricette che mi hanno tramandato, con qualche piccolo trucchetto. Ovviamente saranno solo una copia dell’originale. Un po’ come un falso della Gioconda. Anche perché molte volte le nonne non hanno delle quantità da rispettare. Vanno a sentimento. Ma sono sicuro che vi porteranno comunque delle belle soddisfazioni!
di dare una mano a tutti i maschi che vogliono cucinare qualcosa di buono, ma non sanno da dove cominciare. Buona fortuna!
IN CUCINA CON LE MIE PASSIONI
Le ricette della nonna Ebbene sì, sono un uomo (...Ok, un ragazzo) e mi piace cucinare. Uno dei motivi che mi ha spinto ad avvicinarmi al mondo della cucina è sicuramente perché mi aiuta ad esprimere la mia creatività e le mie passioni. Proprio così, attraverso la cucina, riesco a trasmettere una parte di me stesso!
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