my tescoma 2/2023
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DOPO UN INIZIO INCERTO, L’ESTATE NON SOLO È ARRIVA TA IN PIENO, MA PROMETTE DI DURARE TANTISSIMO CON TEMPERATURE FUORI DAL COMUNE CHE, PER I NOSTRI AMICI A QUATTRO ZAMPE, POSSONO COSTITUIRE UN VERO PROBLEMA.
Il “termostato” dei nostri amici Il problema dato dalle temperature troppo elevate nasce dal sistema di termoregolazione proprio di cani e gatti, loro infatti sono privi del principale strumento a disposizione degli esseri umani, ovvero la sudorazione. Cani e gatti pre sentano ghiandole sudoripare solo in piccole zone del corpo, sulle zampe e in misura minima sulla pancia, e questo impedisce loro di sudare abbastanza da regolare la loro temperatura corporea. Cani e gatti si affidano, per non surriscaldarsi, principalmente alla respirazione: tutti avremo visto il nostro cane ansimare quando è accaldato, in pratica sta “buttando fuori aria calda e tirando dentro aria fredda”, inoltre l’aria che scorre attraverso le vie aeree contribuisce a raffreddare i capillari e abbassare la temperatura sanguigna; il secondo meccanismo è la conduzione termica che, detta così, sembra una cosa terribilmente complicata ma che non è altro che “sdraiarsi su qualcosa di fresco”, anche in questo caso tutti avremo notato che il nostro cane o il nostro micio, quando fa molto caldo, cambiano spesso posto in cui né caldo né freddo questa lunga estate non ci farà
stare sdraiati, anche solo spostandosi di poco. Dopo avere scaldato un pezzo di pavimento, ne scelgono uno più fresco.
Cani e gatti hanno una temperatura corporea com presa tra 38 e 39 °C e il loro meccanismo di ter moregolazione attraverso la respirazione dipende strettamente dalla temperatura esterna. Per noi che sudiamo, una temperatura più alta vuole dire una maggiore sudorazione, quindi il nostro meccani smo funziona meglio – certo, rischiamo di perdere trop pi liquidi ma, entro certi limiti l’evaporazione è uno strumento molto efficiente. Nel caso degli animali in vece, lo scambio termico attraverso la respirazione si ri duce drasticamente quando il caldo aumenta, fino a di ventare quasi inutile quando l’ambiente si avvicina al la temperatura corporea dell’animale, ovvero 38 °C. Oltre queste temperature diventa addirittura contro producente, in quanto l’aria inspirata contribuisce so lo ad aumentare la temperatura corporea invece di ab bassarla. Questo problema è ancora più evidente in cani (ma anche nei gatti) con il muso schiacciato, in quanto hanno vie aeree più corte e quindi una superficie di raffreddamento minore.
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