my tescoma 2/2022
confettura di gelsi neri ingredienti per 800 g di confettura • 800 g di more di gelso 1 pentola • • 200 g di zucchero 1 mestolo • • 1 limone non trattato 4 vasetti • Raccogliere le more di gelso quando sono mature, ma non ancora troppo molli. Sterilizzare i vasetti con lo sterilizzatore apposito (nella foto qui accanto), oppure lasciandoli in forno a 100 °C per 5 minuti, oppure fa cendoli bollire per almeno una ventina di minuti. La vare bene le more sotto acqua corrente senza lasciarle in ammollo, servendosi di uno scolatutto, ed asciugarle passandole delicatamente con carta assorbente per ali menti. Se presenti, eliminare i piccioli. Mettere le more nella pentola, aggiungere lo zucchero e lasciare in frigo rifero per almeno un paio d’ore. Ricavare la scorza del limone e spremerne il succo. Mettere quindi la pentola sul fuoco, aggiungere succo e scorza di limone e inizia re a cuocere a fiamma moderata, mescolando spesso per non far attaccare il composto al fondo della pentola. Se si desidera una confettura omogenea, senza pezzi, frullare con un mixer a immersione. Proseguire la cottura a fuoco lento per circa 45 minuti e per controllare se la confettura è pronta, fare la prova del piattino: versandone un po’, deve rapprendersi e non scivolare via. Una volta pron ta, versare la confettura ancora calda nei vasetti fino a circa 1 cm dal bordo, chiuderli e lasciarli capovolti per mezz’ora per creare il sottovuoto. LA RICETTA
gelso, venivano messi su dei graticci, i caalér , dove venivano alimentati prima con le foglie trinciate, poi, nelle fasi finali del loro sviluppo, con gli interi rami di gelso, fino a formare i bozzoli (le galète ) da cui sarebbe stato estratto il filo di seta una volta portati alla filanda. I caalér a casa nostra erano in quella che ora è la sala da pranzo, una stanza con un bel soffitto a volta che è stata protagonista di tante merende, compiti, ricette. Come ho già detto, l’attività era piuttosto redditizia e garantiva al bisnonno una certa agiatezza economica... fino all’anno in cui “cadde in disgrazia” (lo dico spes so, mi fa sorridere ma è proprio così, la mia famiglia si è sempre sentita molto “nobiltà decaduta”). Successe che quell’anno, non so bene quale, il raccolto non fu possibile perché i bachi erano morti e il nonno non poté rientrare del denaro che aveva anticipato ai contadini. Era esposto finanziariamente e doveva onorare i suoi debiti, così fu costretto a vendere alcune delle sue pro prietà. A questa vicenda è legata una frase ironica che credo sia di uso esclusivo della mia famiglia perché non l’ho mai sentita pronunciare da nessun altro: “che belèså de caalér, gné ‘na galètå ‘n punto!” (che bellez za di graticcio, neanche un bozzolo!). Non ho vissuto quel periodo, ma l’ho sentita così spesso che ogni tan to, quando succede qualcosa che mi strappa un com mento ironico, mi viene da dire proprio così... solo che se non sono in famiglia, chi mi sente mi guarda come se fossi un’aliena! Oggi i gelsi di casa sono ancora lì, ogni anno vengono potati accuratamente e ci regalano
RACCONTI IN CUCINA
ancora tante mo re che sono deli ziose per guarnire il gelato o, natural mente, per prepa rare la confettura.
linea Tescoma Della Casa pinza prendi barattolo art. 895270
lunghezza 18,5 cm Prezzo consigliato: € 5,90
sterilizzatore con termometro art. 895260 ø 26 cm - h 16 cm Prezzo consigliato: € 49,90
mestolo riempi barattolo art. 895272 lunghezza 26 cm Prezzo consigliato: € 5,90 imbuto per conserve art. 895274 ø 12 cm - h 4,5 cm Prezzo consigliato: € 5,90
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