my tescoma 1 / 2020

Se si parla di sport invernali, qual è il primo che viene in mente? Lo sci. Infatti è lo sport all’aperto più praticato in inverno. Le tante località sciistiche italiane ed estere negli ultimi anni sono sempre più affollate, non solo nei periodi delle feste natalizie, ma anche durante tutta la sta- gione invernale, complice da una parte l’offerta turistica di strutture ricettive sempre più attente alle esigenze dei turisti e dall’altra, l’investimento delle società di gestione Il ritmo lento della montagna

DARIA Sempre in movimento dalle vette alle profondità marine, si ferma solo per fotografare le bellezze della natura.

ni di sfruttamento di risorse idriche ed energetiche per l’innevamento artificiale, l’ambiente naturale deturpato dalle strutture degli impianti sciistici e la modifica della struttura naturale della montagna per creare nuovi percor- si, l’affollamento di zone montane da mezzi di trasporto inquinanti per raggiungere le piste da sci, mi sono avvici- nata allo sci alpinismo. Il nome è molto simile, trattandosi di sport analoghi, ma hanno una differenza sostanziale:

dei comprensori sciistici, in innovazio- ne tecnologica: moderne macchine per l’innevamento artificiale permettono di sopperire alla mancanza di neve natura- le, sempre più scarsa a quote basse. Non serve andare tanto indietro negli anni per ricordare inverni molto più freddi o co- piose nevicate anche in città; purtroppo negli ultimi anni gli inverni sono sem- pre meno rigidi e nevica sempre meno, anche in montagna. Nonostante questa evidente differenza climatica con il pas- sato, da dicembre a marzo gli sciatori continuano ad affollare le piste innevate e battute a dovere, affrontando le ripide discese a tutta velocità. Lo ammetto,

lo sci alpino prevede che si raggiun- ga il punto più alto del pendio con gli impianti di risalita come seggiovie, fu- nivie e skilift; lo sci alpinismo invece non prevede l’utilizzo di nessun mezzo di trasporto, se non le proprie gambe e appositi sci attrezzati con le pelli di foca che permettono di non scivolare e di pro- cedere in salita. Un’altra caratteristica fondamentale che differenzia queste due attività è la velocità: nel primo l’obbiet- tivo è percorrere in velocità il maggior numero di piste e risalire rapidamente per affrontare una nuova pista. Lo sci al- pinismo, o sci escursionismo, invece ha un approccio molto più lento e rilassa- to. Risalendo i pendii con gli sci, passo dopo passo, si può godere appieno della bellezza dei paesaggi che ci circonda- no: nei boschi innevati, lontani dal caos delle piste, si ha tutto il tempo neces- sario per ammirare, e ascoltare i suoni della natura. Sicuramente è un’attività

“La montagna non è solo nevi e dirupi, creste, torrenti, laghi, pascoli. La montagna è un modo di vivere la vita. Un passo da- vanti all’altro, silen- zio, tempo e misura.” Paolo Cognetti, Le otto montagne

faccio parte anch’io del fitto numero di sciatori in pista: pratico sci fin dalla tenera età, tanto da non avere memoria della mia prima volta sulle piste. Ogni inverno non vedo l’ora di poter sfrecciare sui pendii: mi piace la velocità, disegnare curve sinuose sulla pista e mi diverto saltellan- do tra un mucchio di neve e l’altro a bordo pista, dove la neve è più fresca. Ma con il passare degli anni mi sono resa conto di avere la necessità di scoprire un altro tipo di contatto con la montagna. Nella vita quotidiana come nel- lo sport sto cercando di capire quali conseguenze possono avere le scelte di tutti i giorni sull’ambiente. Riflettendo sull’impatto che lo sci alpino ha sulla natura, in termi-

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