my tescoma 2/2022

se sorridi ogni volta che ti viene in mente... è la carbonara Prima di cominciare con le questioni scottanti e controverse, vorrei raccontare la mia storia d’amore con questo piatto. Nella mia famiglia chi cucina più spesso è mia madre e, a costo di passare come lo stereotipa tissimo mammone, vi assicuro che è una super cuoca. Inspiegabilmente, sebbene mia mamma la cucinasse EGREGIAMENTE e tutti in famiglia la apprezzassero (forse meglio sostituire "apprezzassero" con "divo rassero come belve fameliche"), fino a circa 14 anni non andavo pazzo per la carbonara. Fortunatamente, col tempo, le mie papille gustative si sono sviluppate e hanno cominciato ad apprezzare molti più piatti; è stato allora che la carbonara ha conquistato il secondo posto nella classifica dei miei piatti preferiti (al primo c'è la pizza nel caso ve lo steste chiedendo). Di conseguenza, quando ho cominciato ad appassionarmi al mondo della

I GRANDI CLASSICI

cucina, uno dei primi piatti che ho voluto impare è stato proprio la carbona ra. L'ho cucinata in ogni modo possibile, utilizzando anche ingredienti non proprio tradizionali; in molte occasioni un “purista” della carbonara non avrebbe apprezzato, anzi. Sì, perché la carbonara è una cosa seria e come già detto, gli italiani sono famosi per non accettare di buon grado modifi che alle "ricette originali". La carbonara, però, non ha una ricetta depositata (come per esempio quella del ragù alla bolognese). Inoltre le sue origini sono assai incerte, ecco perché, forse, bisognerebbe essere più tolleranti nei confronti di chi non utilizza sempre gli ingredienti considerati "originali".

DELLA CARBONARA le origini (incerte) Oltre alla più accreditata versione dell'ori gine laziale del piatto, ve n'è un'altra che ne attribuisce la paternità ai carbonai del terri torio dell'Aquilano (ecco dove potrebbe essere nato il nome "carbonara"). La leggenda nar ra che i carbonai cucinassero con ingredienti di facile repe ribilità e conservazione, questo perché per realizzare la carbo nella era necessario sorvegliare la carbonaia per molto tempo. La carbonara sarebbe dunque l'evoluzione naturale del piatto tipico "cacio e ova", che i car bonai erano soliti cucinare il giorno prima e portare nei loro "tascapane".

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