my tescoma 1/2022
ho fatto di necessità, ragù Mi sembra quasi scontato dirlo, ma per cominciare ecco qualche nozione generale su questa ricetta/patrimonio dell'u- manità. Il ragù è un condimento a base di carne in pezzi o macinata e, nella maggior parte dei casi, salsa di pomodoro. Altre caratteristiche importanti sono la cottura a fuoco lento e la consistenza densa. Ci sono diversi tipi di ragù, come il ragù bianco o il ragù napoletano, ma tutti noi siamo qui per parlare di lui, l'unico e inimitabile: il ragù bolognese. Anche gli altri ragù sono buonissimi (mamma mia, assaggiate quello napoletano) , ma non ci sono dubbi che quella più diffusa sia di gran lunga la ver- sione bolognese. Solitamente lo si usa per condire vari
DEL RAGÙ BOLOGNESE le origini Ora vi lascerò di stucco, lo sapete da dove deriva il suo nome? Ebbene da un termine france- se "ragôut" che significa "risvegliare l'appetito", oppure "rinnovare il gu- sto". In Francia con questo termine si indicavano dei piatti simili a degli stufati, caratterizzati dalla presenza di carne, di abbondante sugo e da una cottura molto lenta. Ma non è fini - ta qui. Siamo nel famoso ventennio e come sappiamo era pratica comune italianizzare qualsiasi parola, senza badare troppo alla "musicalità" del termine. Ecco quindi che il nostro miti- co piatto bolognese iniziò ad essere chiamato... Siete pronti?... Sicuri?... ...RAGUTTO. Fortunatamente nel dopoguerra si abbandonò quel termine e si inizio ad utilizzare il suo nome attuale: ragù. Questa l'origine del nome, ma quella del piatto? Come abbiamo detto, i francesi erano soliti preparare degli stufati di carne chiamati "ragôut". E proprio dai borboni, che nel quattor- dicesimo secolo erano molto presenti in Italia, soprattutto nel regno di Na- poli, questo piatto a lunga cottura si diffuse nelle cucine di buona parte d'Italia, ma era considerato ancora un piatto unico, una vivanda a se stante. Sarà solo nei secoli successivi che, piano piano, si cominciò innan- zitutto a macinare la carne e a non usarla a pezzettoni, poi ad aggiun- gere il pomodoro ed infine ad utiliz - zarla come condimento per vari tipi di pasta e sformati.
I GRANDI CLASSICI
tipi di pasta o per le la- sagne, ma è perfetto anche da mettere negli arancini,
sopra la polenta, su un crostino, insomma mangia- telo anche sordo che è buono sem- pre! Lo sanno bene le famose nonne che si svegliano alle 5 di mattina per prepararlo giusto per il pranzo della dome-
nica (non ho mai capito perché non lo facessero la sera prima, il ragù non va a male in mezza giornata, ne sono sicuro) . Nella mia famiglia il ragù è un'istituzione. Quando lo prepariamo, come da tradizione, lo facciamo in grandissimo stile. Usiamo una vecchia pentola dal fondo spessissi- mo, così grande che probabilmente mi ci
potrei sedere dentro e lo facciamo cuocere così tanto che dobbiamo darci i turni per controllarlo e girarlo. Il risultato è un condimento denso e saporitissimo che noi utilizziamo maggiormente sugli spa- ghetti e nelle lasagne, sempre in quantità abbondanti, ovviamente.
Come abbiamo detto, il ragù è una preparazione che va effettuata a fuo- co lento e per lungo tempo. Per questo motivo, è sempre meglio utilizzare utilizzare una pentola con fondo spes- so che riesca a diffondere bene il calo- re e che cuocia uniformemente. Se poi è antiaderente, come le pentole della linea Bordeaux, meglio ancora! 35
casseruola con coperchio linea Bordeaux art. 780428 dimensioni: ø 28 cm Prezzo consigliato: € 119,90
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