my tescoma 1 / 2013
protagonista
È davvero la definizione appropriata per un personaggio dal cuore grande quanto il suo talento sportivo. Impossibile non volergli bene, al di là della fede calcistica: date un’occhiata qui e scoprirete il perché. e gentiluomo CALCIATORE
Il pensiero di Javier Zanetti
Javier Zanetti è un calciatore argentino, difensore o centrocampista dell’Inter, del quale è capitano dal 1999. All’oggi è il giocatore in attività e lo straniero con più presenze in Serie A e anche nella storia dell’Inter, squadra di cui è il giocatore più vincente di sempre. Di origini friulane, Zanetti nacque il 10 agosto del 1973 a Buenos Aires, ma crebbe in provincia, fratello minore di Sergio, anch’egli calciatore. Si appassionò al calcio da bambino, quando l’Argentina vinse in casa il campionato mondiale di calcio. Pur avendo un fisico gracile, si irrobustì aiutando nei cantieri suo padre mu- ratore. Per aiutare economicamente la famiglia, svolse anche diversi altri lavori, dal postino al ragazzo del latte, prima di firmare il suo primo contratto da calcia- tore professionista. Nel 1991 conobbe quella che nel 1999 sarebbe divenuta sua moglie, Paula de La Fuente. La coppia ha tre figli: Sol, Ignacio e Tomas. Di fede cattolica, Zanetti è molto religioso e attivo sul fronte dell’impegno sociale: insieme alla moglie Paula, nel 2001 ha creato la Fundación P.U.P.I., un’organizza- zione non-profit che si occupa di fornire il necessario sostegno economico ai bambini disagiati e alle loro famiglie, nella zona di Buenos Aires. Questo impegno gli è valso un Ambrogino d’oro, oltre al premio “I piedi buoni del calcio - Lo sportivo esemplare”, assegnato al giocatore che nel corso dell’ultimo anno si è distinto in attività sociali e di beneficenza con un comportamento ammirevole, dentro e fuori dal campo. Oltre alla Fondazione P.U.P.I., Zanetti sostiene, insie- me a Esteban Cambiasso, la scuola calcio “Leoni di Potrero”, che raggruppa decine di bambini e ragazzini nell’area di Milano. L’argentino inoltre, dal 2006 è ambasciatore di SOS Villaggi dei Bambini, associazione ONLUS per i diritti dell’infanzia.
“Quando mi guardo indietro, e penso ai primi anni del- la mia vita, mi vengono in mente tante immagini, sia belle che brutte. Ho avuto un’infanzia difficile, e anche se oggi non vivo nel mio paese, conosco profondamente la situazio- ne che sta attraversando e l’effetto che questo ha sui bambini più poveri. Ho sempre pensato che ognuno di noi debba darsi da fare e considerare che ha una certa responsabilità sociale all’interno della sua comunità; per questo si deve cercare di mettere tutto il proprio impegno e fare più sforzi possibili per raggiungere un obiettivo comune, proprio come si fa in una squadra di calcio.” Da questa convinzione è nata l’idea di costituire una Fondazione che raccolga aiuti, mirando a soddisfare bi- sogni fondamentali come l’alimentazione, l’educazio- ne, l’igiene e la cura dei bambini e delle loro famiglie.
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